Alicanto – tra mitologia e storia italiana.


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L’alicanto è una figura mitologica della mitologia cilena, un uccello notturno che si dice abiti nel deserto di Atacama. Ha la particolarità di nutrirsi esclusivamente di oro e argento; questa alimentazione lo rendenderebbe incapace di volare ma farebbe risplendere le sue ali di riflessi dorati.
La leggenda narrava che i minatori
che, vedendo la sua luce nella notte, l’avessero seguito di nascosto
avrebbe infatti trovato l’oro. Tuttavia, se l’alicanto si fosse accorto
di essere seguito, avrebbe condotto i suoi pedinatori in luoghi molto
pericolosi per poi spegnere la luce delle sue ali, lasciando gli
sventurati al buio e condannandoli quasi certamente a cadere in un crepaccio.
Ordunque, a noi ed al perche’ di questo post.
La descrizione dell’alicanto, la mitologia per intenderci, fa venire in mente, come un flash, la fotografia istantanea, tipo polaroid, della nostra storia italiana attuale, specificando meglio, il rapporto tra poteri forti e popolo, tra Stato e cittadinanza civile, tra forze politiche, a tutt’oggi ed ormai da decenni e decenni, diciamo dal dopoguerra  ad oggi, che ci governano, ed il popolo che compone tutta la nostra societa’ civile.
Come l’alicanto, il nostro sistema di potere e controllo statale da parte della politica si nutre di ricchezza, oro ed argento, noi li chiameremmo per rendere evidente il confronto, derivati & company e titoli di stato ed affini, ed anche mega appalti pubblici e giochi in borsa e non escluderemmo il finanziamento pubblico ai partiti,giornali,fondazioni,enti,ecc.,ecc., ecc..
Come l’alicanto, la nostra storia attuale e passata ci fa assistere ai suoi voli lucenti ed accecanti, la luce del potere diciamo noi, da cui ne veniamo attratti, in quanto nei tempi bui vedere luccicare qualcosa  viene istintivo seguirlo, per semplice spirito di sopravvivenza.
 Seguiamo la luce del potere,un potere che vorremmo che ci appartenga in quanto popolo, sicuri di trovare l’oro e l’argento,come i minatori della storia mitologica raccontata sopra, di cui qui riportiamo la sottolineatura:
“Tuttavia, se l’alicanto si fosse accorto
di essere seguito, avrebbe condotto i suoi pedinatori in luoghi molto
pericolosi per poi spegnere la luce delle sue ali, lasciando gli
sventurati al buio e condannandoli quasi certamente a cadere in un crepaccio.”
Questa e’ la nostra fortuna, di cui loro, quelli del potere, non se ne sono mai accorti  e cioe’ la crescita della cutura sociale popolare, verso una autoconsapevolezza dei propri diritti e su questo tutto taccia!
“CHE IL POTERE TORNI AL POPOLO!”
 “Se l’alicanto si fosse accorto
di essere seguito, avrebbe condotto i suoi pedinatori in luoghi molto
pericolosi per poi spegnere la luce delle sue ali, lasciando gli
sventurati al buio e condannandoli quasi certamente a cadere in un crepaccio.”
Non siamo caduti nel crepaccio, l’alicanto, cioe’ il potere, non si e’ accorto di noi minatori.
Le nostre miniere sono state la comunicazione, la controinformazione, la rete, la partecipazione, la passione, il crederci veramente e nel profondo.
Tutto questo ci ha giovato e fatto crescere come popolo democratico, laico ed umano, nonostante e comunque si  osservi, e’ cosi’!
 Questa crescita positiva della consapevolezza popolare e’ sincera, quasi candida, ma reale e decisa!
 Adesso bisogna che essa venga lasciata crescere per estendere il”Diritto” la dove ancora manca, fino a coprire tutti gli strati e cavita’ della nostra amata/odiata societa’ o cioe’ noi tutti!
La mitologia ha sempre qualcosa di vero!
 
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