da: IL PROGRAMMA ANARCHICO (1919) di Errico Malatesta


Errico Malatesta

Errico Malatesta,1900 circa

da:
IL
PROGRAMMA ANARCHICO (1919)

di
Errico Malatesta

Qui sotto la versione da cui è tratta la immagine testo qui sopra, o meglio il contenuto del punto 5. Conclusione

fonte: link:

http://www.federazioneanarchica.org/archivio/programma.html

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IL PROGRAMMA ANARCHICO (1919) di Errico Malatesta

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5. Conclusione

Noi vogliamo dunque abolire radicalmente la dominazione e lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo, noi vogliamo che gli uomini affratellati da una solidarietà cosciente e voluta cooperino tutti volontariamente al benessere di tutti; noi vogliamo che la società sia costituita allo scopo di fornire a tutti gli esseri umani i mezzi per raggiungere il massimo benessere possibile, il massimo possibile sviluppo morale e materiale; noi vogliamo per tutti pane, libertà, amore, scienza.

E per raggiungere questo scopo supremo noi crediamo necessario che i mezzi di produzione siano a disposizione di tutti, e che nessun uomo, o gruppo di uomini possa obbligare gli altri a sottostare alla sua volontà né esercitare la sua influenza altrimenti che con la forza della ragione e dell’esempio.

Dunque, espropriazione dei detentori dei suolo e del capitale a vantaggio di tutti, abolizione del governo. Ed aspettando che questo si possa fare: propaganda dell’ideale; organizzazione delle forze popolari; lotta continua, pacifica o violenta secondo le circostanze, contro il governo e contro i proprietari per conquistare quanto più si può di libertà e di benessere per tutti.

Note dello staff (giusto per capirci!):

A quei tempi, cioè il 1920, l’Italia, come gran parte dell’Europa d’oggi, era appena uscita a pezzi dalla prima grande guerra mondiale, esisteva ancora la monarchia, i cui sottopoteri erano delegati a conti,duchi, ed altri titoli nobiliari, esisteva una repubblica, con 2 camere, come è ancora tutt’oggi, c’eraro dentro, socialisti, comunisti, liberali, repubblicani, monarchici, preti,ed altro che stava nascendo, cioè il primo fascismo, quello fuoriuscito dal partito socialista di Matteotti.

Il 28 ottobre 1922 con la marcia su Roma il fascismo prese pieni poteri.

Le condizioni dell’Italia di allora erano peggiori di quelle di oggi, cioè, il sud era in mano ai nobili latifondisti (ex feudi) ,ai mafiosi , che si servivono dei “bravi” per convincere la povera gente e sottomettersi, (queste sono le origini della mafia! Oltre dovuto alle influenze del dominio borbone delle 2 sicilie per 136 anni!), mentre al nord ed al centro si era pervasi da una sorta di industrializzazione forsennata e sfruttamento del terreno in modo più globale, cioè utilizzo di pesticidi, come ci insegnava l’America, oppure le case, gli edifici pubblici, e tutto cio che  l’edilizia poteva produrre, qundi l’uso di magici materiali consigliati dagli americani  e da loro già in uso, come l’eternit, cioè l’amianto!

La propaganda fascista non era tanto diversa da quelle in uso a tutt’oggi da molti movimenti politici di tutto il mondo! Cioè, l’ottimismo, la persuasione, la convinzione, e se non bastava la fede, cosa che scelsero in molti, cioè la fede che il preposto al potere della gestione del bene pubblico pensi agli interessi di chi lo ha delegato cioè il popolo!

Molti invece dovevano accettare od era la fame se non peggio! Molti si ribbellavano strategicamente, di nascosto, a cellule, la chiamarono poi resistenza, quella dei partigiani!

Gli anarchici di Malatesta erano tra quelli! Cioè tra quelli della resistenza!

 

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